Venezia: apertura del casinò

Le gondole procedevano lungo i canali. Erano state addobbate con cura e le lucine rendevano magico il loro arrivo. Il casinò era ormai vicino e ad attendere lei e le ragazze ingaggiate per quella serata c’erano i fortunati invitati al prestigioso evento; personaggi famosi provenienti da tutta Europa attendevano quell’evento. Melissa era seduta avvolta nella argentea seta del vestito che le era stato appositamente studiato al fine di esaltare i sui stupendi capelli rossi. La luna si era alzata come se volesse baciare le acque della laguna ad incorniciare il già magnifico spettacolo. Nella sua nera livrea ricamata d’argento il gondoliere, avvolto nella sua camicia di pizzi, maneggiava con maestria il lungo remo.
Facile immaginare l’emozione nel vedere sbarcare dalle gondole le ragazze in maschera.
Il tempo sembrò svanire e Melissa, rapita dalla magia del momento scolpì nella sua mente le emozioni che le scorrevano su tutto il corpo. Fortunatamente le era stato dato un ventaglio anch’esso argenteo per aiutarla a stemperare l’agitazione.
Melissa pensava agli eventi che si erano susseguiti con un’inaspettata rapidità e che l’avevano trasportata a vivere una festa da protagonista. La signora Bellardi l’aveva ingaggiata poche ore prima dell’inizio della serata di gala per sostituire una modella che nel mattino aveva ritirato la sua disponibilità.
Scese lentamente dall’imbarcazione afferrando la mano che le veniva elegantemente porta, mentre gli applausi sovrastarono i mormorii delle persone e i flash illuminarono ulteriormente la scena.
Vennero fatti cadere dai piani superiori del casinò una pioggia di petali dorati e le ragazze si raccolsero davanti alla porta d’ingresso.
Il proprietario del casinò scese con la moglie accolto da splendidi fuochi artificiali che si specchiavano sul mare. Attesero che gli applausi finirono per annunciare l’apertura del casinò.
(da “In una citta lontana il Gentiluomo, il Barbaro e il Professore” di Laura Fiamenghi)